mercoledì 27 agosto 2008

La Tuscia nel piatto: la rubrica di enogastronomia di "E' tempo di"

Si chiama La Tuscia nel piatto la rubrica di enogastronomia che curerò per tutti i numeri di "E' tempo di", la rivista gratuita sul turismo nella provincia di Viterbo.

Qui trovate il testo dell'articolo di presentazione della rubrica, pubblicato nel numero attualmente in distribuzione di "E' tempo di".


La Tuscia nel piatto
A tavola con i prodotti tipici della provincia di Viterbo

di Pier Francesco Lisi

La Tuscia nel piatto: ritrovare a tavola i sapori di un patrimonio di prodotti tipici e di sapienza gastronomica da riscoprire.
In questa rubrica, in ogni numero di “È tempo di”, scopriremo la provincia di Viterbo attraverso uno dei suoi prodotti. L'imbarazzo della scelta sarà profondo perché tanti sono i prodotti che meritano interesse, da quelli più noti e blasonati a quelli meno conosciuti ma altrettanto pregiati.
La provincia di Viterbo raccoglie alcuni prodotti tipici con il marchio europeo Dop (Denominazione di origine protetta) o Igp (Indicazione geografica protetta):
  • l'Olio extravergine Canino Dop
  • l'Olio extravergine Tuscia Dop
  • il Carciofo romanesco del Lazio Igp, nella zona del litorale
  • il Pecorino romano Dop e la Ricotta romana Dop, che coprono l'intero territorio laziale
  • il Pecorino Toscano Dop.
Il panorama dei prodotti della provincia non finisce certo qui: un elenco completo sarebbe troppo lungo ma citiamo almeno alcuni prodotti per ogni settore.
Tra i legumi, c'è la rinomata lenticchia di Onano, che è un Presidio Slow Food, ma anche il cece del solco dritto di Valentano e il farro del Pungolo di Acquapendente.
Frutta e verdura sono ricchissime di varietà particolari, come la nocciola dei Monti Cimini, le castagne di Vallerano, e l'aglio rosso di Proceno. Anche salumi e formaggi offrono tante prelibatezze, come il salame cotto viterbese o i pregiati pecorini.
Ci sono poi altri prodotti, come il coniglio leprino di Viterbo, i mieli della Tuscia e il pregiato pesce di lago, come il coregone di Bolsena. Da notare anche la presenza di molte aziende agricole e agriturismi biologici, che puntano a una produzione che rispetti l'ambiente e la nostra salute.
In cantina il panorama è aperto dal conosciutissimo Est Est Est di Montefiascone: la nuova vitivinicoltura della Tuscia, però, sta sperimentando altre vie e migliorando Da non trascurare le altre Doc della provincia, come Aleatico di Gradoli, Colli Etruschi Viterbesi, Tarquinia, Vignanello, Cerveteri e Orvieto.
Tutta questa ricchezza di prodotti e sapori dà vita a un panorama variegato di feste, sagre, eventi come Cantine aperte, Strade dei vini e dei prodotti tipici: di queste attività sarete sempre aggiornati attraverso le pagine di “È tempo di”.